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24/9/2019
Due lettori mi hanno consigliato di inserire nel libro la bibliografia. Accolgo volentieri la loro proposta, anche se potrò solo realizzarla nella prossima edizione. Pensavo ad una bibliografia così:
Bibliografia ragionata.
Per una più approfondita conoscenza possono vedersi i testi sottoelencati.
F. G. Tricomi, Lezioni di analisi Matematica, parte II, Padova e dello stesso autore, Esercizi e complementi di analisi matematica, parte II, Padova. Sono testi universitari. Si trovano spiegazioni sulle funzioni a due variabili, sulla loro rappresentazione, sulle curve di livello, sui gradienti,...
P. Caldirola, G. Casati, F. Tealdi, Corso di fisica voll. I, II, III, Milano. Sono testi liceali. Si introducono le operazioni vettoriali, i concetti di campo, le unità di misura fotometriche ed elettriche.
L. Maffei, L. Mecacci, La visione dalla neurofisiologia alla psicologia, Milano. Si espongono in modo chiaro molte conoscenze sulla neurofisiologia del sistema visivo.
D. Hubel, Occhio, cervello, visione, Bologna. La neurofisiologia del sistema visivo è trattata in modo approfondito. È una lettura fondamentale.
R. Pierantoni, L’occhio e l’idea, fisiologia e storia della visione, Torino. Completa e, a volte, mostra in prospettiva diversa argomenti trattati nei due libri precedenti.
R. L. Gregory, Occhio e cervello, Milano. L’autore è attento all’evoluzione del sistema visivo, alla fisiologia comparata, inoltre nel volume vi è una collezione di illusioni ottiche molte delle quali tratto anch’io ma le spiego in modo differente.
A. Rosenfeld, A. C. Kak, Digital picture processing, New York, San Francisco, Londra. Insegna a trattare le immagini sui computer. E’ un testo datato, del 1976, ma ancor valido.
M. Nitzberg, D. Mumford, T. Shiota, Filtering, Segmentation and Depth, Berlino. Insegna a trattare le immagini sui computer.
A. Plebe, Riconoscimento linguistico e visivo, teoria e tecniche, Palermo. È un testo per chi vuol iniziare a estrarre contorni, a riconoscere forme e anche a riconoscere suoni su un computer.
P. Scaruffi, La fabbrica del pensiero, Torino. È un libro del 1994, presenta la storia dell’intelligenza artificiale fino a quella data. Chi confronta questo libro con il mio vedrà come il mio approccio all’argomento sia diverso.
S. Russel, P. Norvig, Artificial Intelligence:A Modern Approach. Londra. Presenta anche una breve storia degli studi sull’intelligenza artificiale. Chi confronta questo libro con il mio vedrà come il mio approccio all’argomento sia diverso.
Nel mio libro ho citato vari studiosi, nelle bibliografie dei testi sopraelencati si trovano i riferimenti per rintracciare le loro memorie originali; inoltre, questi testi, pongono il lettore, colto ma non specialista, in grado di comprenderle. Non posso però non indicare i seguenti quattro articoli, che sono stati riferimenti fondamentale per il mio lavoro:
F. Attneave – Some informational aspects of visual peception - Psychological review 1954. Per me fu la conferma dell’esattezza della mia intuizione. Il suo gatto mostra in modo inequivocabile che gli angoli sono dei potentissimi portatori dell’informazione visiva.
Ai precedenti quattro ne aggiungerei due, un po’ oscuretti, non perché trattano della visione cieca e la dicitura è già tutta un programma, ma perché l’argomento mi affascina, come mi affascina l’evoluzione del sistema visivo. Spero di poter dedicare il tempo che merita allo studio di questo argomento. Queste parole mi fanno ricordare che non ho più sedici anni e non ho più tutto quel tempo davanti a me.
L. Weiskrantz, A. Cowey - Comparison of the Effects of Striate Cortex and Retinal Lesions on Visual Acuity in the Monkey – Science 1967. Asportando la corteccia visiva alla scimmia questa si comporta più o meno come prima nell’ambiente. Invece asportando la retina la scimmia è essa accecata. Secondo me questi sono i risultati dell’arcaica visione mesencefalica.
E. Poppel, R. Held, D. Frost - Residual function after brain wounds involving the central visual pathways in man - Nature 1973. Un uomo che ha la corteccia visiva lesionata, pur non vedendo, ha ancora reazioni corrette agli stimoli visivi, meno precisi di quelli della scimmia, che ha subito le stesse lesioni. Secondo me questi sono i risultati dell’arcaica visione mesencefalica, che ha sempre maggior peso man mano che si scende nella scala evolutiva.
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Nel quadro: discussione fra Eraclito e Democrito dipinto da Dirck van Baburen